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Je crois qu'il est trop tard
Pour te dire que ça fait mal
Mon cœur n'est plus comme avant
Car il s'endort tout doucement  
Nome: Clemence
Cognome: Allard
Data di nascita: 17 Gennaio 2002
Età: 18 anni
Segno zodiacale: Capricorno (♑)
Stato di sangue: Nata babbana
Luogo di nascita: Digione, Francia
Ex Scuola frequentata: Beauxbatons
Materie preferite: Difesa contro le Arti Oscure, Divinazione, Astronomia 
Materie odiate: Storia della Magia, Pozioni 
Competenze magiche: Ritrovarsi all'improvviso spinti in un mondo in cui buona parte degli altri ragazzi sa dalla più giovane età destreggiarsi, almeno a livello mentale, già solo nel concetto stesso gli incantesimi si possano fare non è un buon piede d'inizio per diventare abili a... beh, fare qualsiasi cosa. Un percorso traballante quello di Clemence nella scuola francese, fatto di alti e bassi e ancor più spesso escamotage per rattoppare con furbizia alle proprie mancanze piuttosto che con un impegno ritenuto fuori dalle sue capacità. Alle volte solo da se stessa.
Difesa dalle Arti Oscure è l'unica materia prettamente pratica in cui ha mai potuto vantare una vera capacità, così come di conseguenza predilige darsi alla difensiva in caso di necessità rispetto all'attacco, anche perché rischiare di ferire gli altri la allarma, ragione per cui ha anche una blanda infarinata di incantesimi curativi. Le arti troppo complicate le sfuggono, pozioni, trasfigurazioni, incantesimi esageratamente macchinosi, niente che le sia affine o rientri nelle sue qualità al di fuori di quel poco che le è bastato per farsi promuovere a Beauxbatons.
Principalmente, è sempre stato più comune beccarla con il naso all'insù piuttosto che pigiato in un libro, così tanto da lasciare che le sue passioni scaglionate e a tratti infantili finissero con il concentrarsi sull'astronomia. Abbastanza simile a quella babbana da non farla sentire come un pesce fuor d'acqua ma al contempo speciale al punto giusto perché ne riscoprisse la meraviglia che provava da bambina guardando il cielo sopra casa. Una familiarità in cui si è rifugiata negli anni, perseguendola anche nella scelta di un'occupazione scegliendo di frequentare il corso di Astrologia applicata. Ancora al primo anno non saprebbe dire se ci sia portata, ma di sicuro la diverte.
Allineamento: Legale Buono
Bacchetta: Legno di pero, nucleo di crine d'unicorno, 7,7'' pollici
Pero: Questo legno dalle sfumature dorate produce bacchette con magnifici poteri magici che danno il meglio di sé nelle mani dei buoni di cuore, dei generosi e dei saggi. Secondo la mia esperienza, chi possiede una bacchetta di pero è solitamente una persona benvoluta e rispettata. Non sono a conoscenza di un solo caso in cui una bacchetta di pero sia appartenuta a un Mago Oscuro. Le bacchette di questo legno sono tra le più resistenti e ho notato che tendono a sembrare incredibilmente nuove, anche dopo numerosi anni di strenuo utilizzo.
Carattere: Clemence è a conti fatti una ragazza comune, i capelli colorati, le magliette con le stampe di cartoni e le bizzarre idee che le affollano la testa di passatempi estrosi, in tracce in cui è facile scorgere gli echi di una bambina stata costretta a coltivare l'immaginazione per combattere la solitudine troppo spesso, sono solo gli apici più colorati dei suoi modi. Quelli con cui si protegge dallo sguardo del mondo, sfidandolo implicitamente nel suo porsi come un punto esclamativo in una realtà in cui passare inosservati è sarebbe la via più desiderabile per raggiungere la pace di una vita tranquilla. Una che non le interessa avere, affamata di novità, di conoscenza, l'universo solo una grande mappa stesa di fronte a lei e pronta ad essere conquistata. Per farsene cosa di quelle scoperte? Niente. Non è l'atto di appropriarsi di qualcosa a suscitare il suo intrigo, quanto più il brivido della scoperta del peculiare da cui è circondata, attratta da qualsiasi cosa differisca dal comune. Poter vedere la vita aprirsi davanti a lei in modi inaspettati.
bla bla manca coraggio azzardo
Ama: Arte
Odia:
Curiosità:
🐇 - Le piace prodigarsi in letture di mani e tarocchi ma non ha uno straccio di potere divinatorio.
🐇 - Ha due conigli, originariamente stati regalati a sua madre con fini meno nobile dell'essere tenuti come animaletti da compagnia ma la disperazione di una strillante bambina in lacrime fa cambiare idea abbastanza in fretta. Li ha chiamati Astra e Castor
🐇 - Una volta ha provato a tingere uno dei sopracitati di rosa, è stato divertente finché non le ha riempito la stanza di impronte
🐇 - Quando era piccola sua madre invece in mancanza di libri di fiabe in casa le leggeva un grande atlante sullo spazio, ha indubbiamente influenzato la sua passione per il cosmo.
🐇 - E' ambidestra, ci ha buttato un sacco di ore per impararlo da piccola, più propensa a sforzarsi per le attività meno produttive rispetto a qualcosa di effettivamente utile. Complicato dire infatti se ne sia valsa la pena. Di sicuro c'è che almeno sa disegnare dei cuori molto simmetrici.
🐇 - Ha preso l'abitudine di scrivere incubi avuti o pensieri che la tormentano dentro dei piccoli origami a forma di stella e abbandonarli in giro per alleggerirsene.
Aspetto fisico: A malincuore, potrebbe solo descriversi come un agglomerato di caratteristiche che se racchiuse assieme le assicurano la matematica certezza finisca più spesso che no scambiata per una dodicenne. Minuta e con solo 168 centimetri dalla sua parte, si è arresa da tempo ai grandi sogni di gloria quali riuscire a raggiungere gli scaffali più alti senza farsi cadere le cose in faccia per tirarle giù e vederci qualcosa tra la folla.
Una spruzzata di lentiggini le decora il viso, spiccanti tra il candore della pelle e il chiarore dei grandi occhi verdi, il tutto incorniciato da una cascata di capelli biondi il cui vero colore viene mascherato saltuariamente da sfumature di rosa. Chiaro, scuro, lillà o fucsia, alterazioni state provate tutte almeno una volta, alla ricerca di cambiare senza farlo davvero. Rendendola a tutti gli effetti difficile da non notare.
Storia: A discapito del suo essere il moto portante su cui si basa la società odierna, la normalità richiede un equilibrio difficile da mantenere. Fatta di regole implicite o meno, anche la più piccola delle cose è abbastanza per scombussolarne le fondamenta, sciogliendo l'immagine di un quadro perfetto per svelarne al di sotto i difetti. O presunti tali.
Era quello il modo in cui si sarebbe potuto descrivere gli avvenimenti che si erano susseguiti nell'infanzia di Clemence, marchiandola per sempre sotto le mani dell'ingiustizia umana.
Una bambina stata creduta perfetta non si era rivelata realmente tale, una a cui tutta la verità sui fatti non sarà mai data a sapere perché averne alcuna memoria effettiva sarebbe oltre le capacità che aveva posseduto ai tempi, una manciata d'anni ancora contabili sulla punta delle dita di una mano quando doveva essere accaduto. Una piccola magia accidentale, qualcosa di innocuo ed ignorabile se non ci si fosse sforzati di vederci del marcio, ma che aveva allarmato le mentalità più ristrette e superstiziose dei coniugi che l'avevano messa al mondo, abbastanza per ripudiarla, per considerarla maledetta invece che unica. Abbastanza per decidere di liberarsene nel modo più sciocco ma ironicamente calzante per quel genere di ragionamenti retrogradi.
Si diceva vivesse una strega nella cittadina.
La strega non era una strega, solo una donna con una passione per l'esoterico e un negozietto che ne rifletteva i gusti, cristalli, lettura della mano o dei tarocchi, bigiotteria di vario tipo e una piccola biblioteca di letteratura a riguardo. Interessi comuni anche tra i babbani infondo, solo riflessi delle arti reali, ma per molti altri della categoria non serviva altro per additarla come strana e a tratti inquietante.
Persone tra cui i coniugi erano inclusi, dopo molte notte passate a scambiarsi sussurri concitati su cosa fare il nome della non-strega era saltato fuori. Pochi giorni dopo, la suddetta si era ritrovata davanti la porta del negozio un fagotto formato bambina dai curiosi occhi verdi. Una storia che avrebbe potuto andare in molti modi, nel ventunesimo secolo era una pretesa che sforzava la logica aspettarsi non l'avrebbe portata invece dalla polizia, eppure non accadde. La lunga lettera che i genitori della bambina le avevano lasciato, pizzicata tra le copertine da cui era avvolta, aveva solleticato l'intrigo della donna. E così, l'aveva tenuta.
Una vita indubbiamente più libera quella che si era protratta in quel modo davanti Clemence, a tratti anche troppo, ma i lati positivi tendevano a battere quelli negativi. Non le vennero mai tenuti nascosti i versi risvolti del suo passato, né della mancanza di un legame di sangue con la donna che l'aveva presa sotto il suo tetto, ugualmente finita per guadagnarsi l'appellativo di madre agli occhi della ragazza.
I veri e concreti segni di magia in lei sarebbero arrivati molti anni più tardi, assieme alla lettera per Beauxbatons. Una sorpresa quell'invito, così come fino a che punto si spingesse il mondo magico, lacune colmate non con qualche difficoltà tra le mura della scuola francese, adattarvisi le fu più difficile del previsto tra la scoperta di un intero mondo di cui aveva solo potuto immaginare gli angoli, poco più che le estremità, e una novità meno integrata nella magia ma nel suo modo di vivere. L'ampiezza della socialità. Una nota che si rivelò a sua volta un mistero, vivere nella ristretta bolla che offriva il negozio di sua madre e i pochi bambini della sua età che le prestavano attenzione, senza passare il tempo a sbeffeggiarla, non l'aveva fatta crescere come la più brillante nel reparto dello stringere amicizia. O già solo di sapersi rendere affabile e non parlare a sproposito. Anche così però, qualche eccezione ne era venuta fuori. (link?)
Una volta finiti gli studi a Beauxbatons, non prese nemmeno in considerazione la possibilità di accontentarsi ed interromperli, le fu quasi naturale cercare il prossimo gradino verso quel mondo che tanto la affascinava, mettendo così gli occhi sull'Accademia.
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